mercoledì 7 novembre 2012

Il terremoto come spettacolo

Negli ultimi tempi, anche in seguito alle forti scosse che hanno interessato l'Emilia nel maggio 2012, si stanno diffondendo in Rete alcuni siti e pagine di Social Network che presentano in tempo reale le "notizie" sulle scosse leggere che avvengono in Italia, ad esempio di magnitudo 2.2, con tanto di cartina dell'epicentro.
Seguono commenti allarmati, in genere da parte di chi vive nella zona interessata o in zone limitrofe, che si chiedono se è tutto normale, cosa sta succedendo ecc.
A questo punto voglio provare a rispondere io alla domanda: è tutto normale?
Per rispondere a questa domanda ho consultato il sito dell'Ingv.
sismicità-italia
In questa immagine sono rappresentati gli eventi sismici occorsi in Italia dal 1981 al 2002.
Gli eventi leggeri (magnitudo inferiore a 4) sono rappresentati da puntini, gli eventi di magnitudo compresa tra 4 e 5 da quadratini, mentre gli eventi di magnitudo superiori a 5 sono rappresentati da stelle. Il colore invece indica la profondità dei terremoti: quelli gialli sono i più superficiali. Come si può vedere tutta l'Italia è percorsa da puntini, il che significa che ci sono stati moltissimi eventi sismici distribuiti nel territorio, soprattutto lungo l'Appennino, le Alpi occidentali e le Alpi orientali.
Come è spiegato nella didascalia, in totale gli eventi sono stati 45.000, di cui però soltanto 33 hanno superato la magnitudo 5.0 (quindi 1 su 1.363), e uno solo (l'evento dell'Umbria-Marche del 1997) ha raggiunto la magnitudo 6.0 (1 su 45.000). Tra l'altro molte stelle, e dunque molti eventi di magnitudo superiore a 5, si trovano nella stessa area dell'Umbria interessata dall'evento di magnitudo 6, e infatti si sono verificati nell'ambito della stessa sequenza sismica, il che rende ancora più raro che si verifichino eventi di questa portata, al di fuori degli eventi importanti. Altri eventi superiori a 5 si sono verificati in mare aperto, magari a grandi profondità, come nel caso del basso Tirreno, e dunque non sono stati neanche avvertiti dalla popolazione.
La mappa può essere consultata in questa pagina. Cliccando su "scarica il poster" si accede ad una versione grande in formato Pdf.
Questa mappa ci fa capire quanto poco senso abbia presentare come notizia una scossa leggera.
Ricordiamo ancora una volta che la scala Richter è una scala logaritmica, per cui un grande terremoto libera una quantità di energia enormemente superiore a quella liberata da una scossa leggera.
Il rapporto è quello che intercorre tra uno starnuto e una cannonata. Preoccuparsi per una scossa leggera, equivale ad avere paura di un bombardamento perché il nostro vicino ha starnutito.
Questo non significa naturalmente che le scosse forti non siano possibili, ma soltanto che non sono prevedibili a partire dagli eventi leggeri, che normalmente si verificano nel nostro Paese, come in tutte le aree sismiche del mondo.
Un po' diverso è il discorso per quanto riguarda gli sciami sismici, che aumentano leggermente la probabilità di una scossa forte, anche se la maggior parte di loro si risolve comunque in nulla.
Naturalmente queste mappe, e in generale il verificarsi di scosse leggere, dicono molto agli esperti, che da quando hanno a disposizione una rete di sensori in grado di captare tutti gli eventi leggeri, sono in grado di capire meglio la sismicità delle diverse aree e di trarre informazioni dalla loro evoluzione.
Diverso è il discorso per quanto riguarda il grande pubblico, che potrebbe allarmarsi inutilmente per degli eventi che presi singolarmente non dicono niente. Correttamente informato, il grande pubblico può però trarre un insegnamento utile da queste informazioni, e cioè può ricordare che l'Italia è un Paese sismico, che piccole scosse si verificano in continuazione, e che purtroppo ogni tanto se ne possono verificare di più forti. Conoscere la pericolosità sismica della propria zona e sapere se si sono verificati eventi distruttivi in passato è però un'informazione più importante, che dovrebbe precedere l'immergersi nel flusso delle notizie.
La carta di riferimento è dunque quella della pericolosità sismica:
che può essere consultata accedendo alla pagina dell'Ingv.
A questo si dovrebbe aggiungere un'altra informazione utile, e cioè conoscere l'età e lo stato della casa in cui si abita e del luogo in cui si lavora.
Dopo, e solo dopo, divertiamoci, se ci va, a vedere dove si è verificato l'ultimo evento di magnitudo 1.5 o 2.6.

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