giovedì 3 novembre 2011

I professorini


La puntata della trasmissione televisiva "In Onda" con ospiti esponenti del Movimento a 5 stelle ha consentito al grande pubblico di conoscere più da vicino questo movimento. E' stata una rara occasione perché gli stessi ospiti hanno detto che non si sprecano a venire in televisione, se non le rare volte che può servire per agganciare qualche spettatore, che poi dovrà informarsi ed eventualmente comunicare con loro in rete.
La scelta del mezzo di comunicazione è un'operazione curiosa da parte del Movimento a 5 stelle. Invece di utilizzare gli spazi dove è presente una qualche forma di dibattito pubblico, il Movimento decide quale va bene e quale no, rifiutando il dialogo nei terreni che per qualche motivo non reputa a lui congeniali. Sarebbe come se una squadra si presentasse alle Olimpiadi pretendendo di partecipare a sport che pratica solo lei, e di vincere la medaglia. Già questo è un atteggiamento snobistico che denota una scarsa democraticità. La televisione avrà tanti difetti, ma non andarci e in questo modo rifiutare di farsi conoscere e di confrontarsi non denota una reale volontà di confrontarsi. E questo non depone certo a loro favore.
Il Movimento a 5 stelle sfrutta il vantaggio competitivo che ha raggiunto sulla Rete perché è stato il primo ad usarlo in maniera massiccia; in questo modo può credere di essere maggioritario, secondo quello stesso delirio di onnipotenza che porta le minoranze organizzate a credersi maggioritarie nel Paese, solo perché hanno riempito una piazza.
E' invece evidente che, nell'eventualità remota che il programma di Beppe Grillo di trasferire le decisioni pubbliche sulla Rete abbia successo, anche i partiti maggiori comincerebbero a farne uso, e quindi verrebbero ristabilite le proporzioni che ci sono nella società civile.
Ho avuto modo di discutere con simpatizzanti ed esponenti locali del Movimento a 5 stelle piemontese, convinti No Tav, e la cosa curiosa è stata per me la loro convinzione che la maggioranza degli Italiani sarebbe contro la Tav. Non so sa dove abbiano preso questo dato, dal momento che quasi tutti i partiti sono a favore, e in genere la posizione dei partiti, soprattutto quando è nettamente maggioritaria in Parlamento, riflette l'opinione della maggioranza degli italiani. Nei rari casi in cui questo non accade, si indice un Referendum, che stranamente i No-Tav si sono guardati dall'indire, forse perché in fondo anche loro sanno benissimo che attualmente solo una piccola minoranza degli italiani (magari la maggioranza degli abitanti della Val di Susa) è contraria alla Tav. Dopodiché, la Tav sarà anche l'opera più mostruosa del mondo, i Grillini avranno ragione e la maggioranza obnubilata non ha capito niente, ma non ci si può innamorare delle proprie idee al punto da illudersi di essere in maggioranza.
Qualunque persona dotata di buon senso dovrebbe sapere se le proprie idee corrispondono o no al sentire comune.
Il rifiuto spocchioso di confrontarsi con altri esponenti politici in tv mostra l'atteggiamento poco democratico dei "grillini".
Del resto il Movimento vorrebbe abolire i partiti e la democrazia rappresentativa, per passare ad una democrazia diretta in cui le decisioni vengano prese direttamente dalla "gente" con un click su Internet. Sarebbe interessante sapere con quali sistemi il Movimento a 5 stelle ha fino a ora deciso i punti del proprio programma. Un referendum sulla rete? una discussione nei forum? Qualcosa mi dice che il criterio è stato un altro, e cioè l'adesione o meno a determinate idee. Del resto, quando ho discusso con chi fa parte del Movimento a 5 stelle, mi sono sempre sentito dare del "disinformato" ogni volta che non ero d'accordo con loro. Anche questo fa parte del loro modo di ragionare: chi non è d'accordo è disinformato, se non corrotto, in pieno conflitto di interessi, ecc.
Ecco la democrazia di Grillo: può votare solo chi è già d'accordo con lui.
- Link: la puntata di "In Onda" con gli ospiti "grillini".

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