martedì 23 febbraio 2010

Delusione Bonino


Non ho capito bene perché Emma Bonino abbia avviato lo sciopero della fame e della sete. Va bene, lo confesso, è colpa mia: non mi sono informato abbastanza. Le parole che mi sono giunte (legalità, informazione ecc.), sono le solite pronunciate dai radicali. E sono sacrosante. Però, quando si abusa di uno strumento come lo sciopero della fame, che al massimo potrebbe essere sensato in circostanze eccezionali, si provoca una tale assuefazione nell'opinione pubblica, da divenire inefficace, e persino controproducente. A forza di gridare "al lupo al lupo", la gente non ti ascolta più.
Fino ad ora molti simpatizzanti radicali pensavano che del famoso duo radicale, Pannella fosse quello delle provocazioni e degli eccessi, mentre la Bonino fosse quella più concreta e moderata. E poi avviare uno sciopero della fame proprio adesso, a pochi giorni dalle elezioni regionali, con la Bonino candidata come presidente della Regione Lazio, non pare un scelta sensata. I costi sembrano decisamente più alti dei benefici. Come potrà condurre una campagna elettorale in uno stato fisico debilitato? Come potrà porsi come persona affidabile e competente, cercando di convincere più gente possibile di essere la migliore candidata nel Lazio?
A me pare evidente che Emma Bonino potrebbe condurre le sue battaglie con molta più efficacia da presidente della regione, che in qualunque altra posizione attualmente all'orizzonte. E la sua posizione attuale, di candidata nel Lazio le consentirebbe comunque di fare le sue pubbliche denunce, sulle eventuali irregolarità nelle elezioni che si avvicinano, senza il bisogno di ricorrere a mezzi tanto estremi. Invece, sembra quasi che la Bonino sia stata colta dalla sindrome dei "duri e puri", dalla paura di vincere le elezioni e avere la responsabilità di riformare un sistema dall'interno, sporcandosi le mani. Del resto, i Radicali sono uno dei pochi partiti che non vengono mai sfiorati dalle indagini sulla corruzione e le tangenti. Le battaglie da loro condotte hanno spesso avuto successo, eppure continuano a prendere pochissimi voti. Questo perché evidentemente non vengono considerati credibili come forza di governo, per le loro atteggiamento troppo "radicale". Ma è troppo facile criticare il sistema dall'esterno, senza cercare di ottenere i consensi per cambiarlo. Ed è triste che una dei pochi esponenti radicali che fino ad ora si erano distinti per la capacità di fare qualcosa di concreto anche dentro le istituzioni (Emma Bonino è stata ministro ed ha lavorato bene), adesso si faccia prendere dalla solita cupio dissolvi tipica della sinistra, e si ponga come "dura e pura" agli elettori che la dovrebbero scegliere come governatrice della regione.

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