domenica 3 gennaio 2010

Le riforme che nessuno vuole


Ormai i leader dei partiti principali cominciano a dire apertamente che delle famose riforme, di cui si parla da qualche settimana (ma a più riprese si parla da anni), si riparlerà dopo le elezioni regionali. Ma sì,tanto abbiamo già aspettato abbastanza... la verità è che le riforme, al di là delle belle parole, non le vuole nessuno, certamente non la vuole la nostra classe politica, che non ha alcuna voglia di autoriformarsi e di autolimitarsi (perché questo dovrebbe essere il senso delle riforme). E dunque, perché una classe politica così distante dal popolo che dovrebbe rappresentare, così piena di privilegi e autoreferenziale, dovrebbe autoriformarsi? Perché dovrebbe decidere di ridurre il numero dei Parlamentari, e dunque il numero di poltrone disponibili con tanto di stipendi e privilegi? Perché dovrebbe modificare la legge elettorale che consente alle segreterie di partito di scegliere i candidati, senza sottoporli alla volontà degli elettori? Perché dovrebbe desiderare di modificare i regolamenti parlamentari, in modo che vi siano regole più trasparenti e meno spazio per le scelte arbitrarie dei partiti?
Il dibatitto sulle riforme, come pure quello sul dialogo, è chiaramente un modo per i partiti di legittimarsi come autorevoli e desiderosi di migliorare le cose in questo povero Paese allo sbando. Ma è chiaro che non interessa veramente a nessuno. Non a caso, la classe politica che abbiamo è la stessa da 15 anni, e in questo periodo non è stata fatta alcuna riforma incisiva e importante. Ricordiamo la famosa Commissione Bicamerale d'Alema del 1997, servita più che altro allo stesso D'Alema e a Berlusconi per legittimarsi come uomini di Stato, e finita ovviamente in nulla di fatto...E' chiaro che in campagna elettorale è utile mostrarsi pronti a cambiare le cose (in occasione delle precedenti elezioni ad esempio, Berlusconi disse che non intendeva parlare delle Regioni perché intendeva abolirle...). Poi tutto continua come prima, cioè la classe politica più pletorica e costosa del mondo va avanti nella sua attività preferita: quella di mantenersi inossidabile al potere.
Qualcosa mi dice che anche questa volta andrà così...

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